Fasce e Fibre Muscolari

Fasce e Fibre Muscolari

È fondamentale considerare – ai fini del corretto funzionamento del nostro organismo – il rapporto presente tra Fasce Muscolari e Fibre Muscolari.

Le Fasce Muscolari sono delle strutture di tessuto connettivo che ricopre i muscoli, vasi sanguigni e nervi, unendo alcune strutture e permettendo ad altre di scivolare delicatamente una sull’altra.

Le Fibre Muscolari sono composte da particolari cellule, chiamate Miociti, e vanno a comporre i fascicoli del muscolo scheletrico.

La presenza di un “eccesso” di Fasce Muscolari rispetto alle Fibre comporta una sorta di “stritolamento” dei muscoli, generando di conseguenza anche dolore. In sostanza, la sproporzione tra Fasce e Fibre Muscolari determina una depauperazione delle prime ai danni di queste ultime e può condurre, con il passare del tempo, all’insorgenza di patologie particolarmente aggressive come l’ormai nota Sarcopenia.

Attraverso una semplice risonanza magnetica tutto ciò diventa estremamente evidente grazie all’individuazione di una percentuale precisa del livello di deterioramento del muscolo.

Con particolare riferimento alla colonna vertebrale, possiamo citare tra le conseguenze più immediate di quanto appena esposto, una maggiore instabilità, nonché rigidità dell’intera struttura.

È interessante notare che la presenza di elastina determini sicuramente elasticità, ma non crea assolutamente flessibilità. Tale concetto spesso viene frainteso anche in campo fisioterapico. Un esempio di tutto ciò è costituito banalmente da una persona che, pure essendo elastica nel movimento, non presenta una corretta dose di flessibilità, non arrivando a toccare la punta dei piedi durante lo stretching.

Bisogna considerare anche che gli interventi chirurgici possono generare una certa dose di rigidità. Con questo non intendo assolutamente demonizzare l’intervento chirurgico, in quanto rappresenta la soluzione migliore in tutti quei casi in cui non è possibile optare, ad esempio, per una terapia conservativa. Aggiungo, inoltre, che questo aspetto può essere visto in senso inverso, ovvero, è fondamentale seguire un corretto percorso di attività fisica ai fini dell’esecuzione di un intervento chirurgico.

Tengo a sottolineare e integrare la precedente osservazione affermando che l’attività fisica rappresenta un aspetto di vitale importanza in quanto garantisce il mantenimento di un’adeguata flessibilità, a prescindere dalla necessità di eseguire un intervento.

La scarsa attività fisica determina, infatti, anche un incremento della fibrosità con conseguente impatto negativo sulla qualità di vita di ognuno di noi.

Tutti gli stress e sovraccarichi allostatici – come scritto più volte nei miei precedenti interventi – creano un accumulo di fibrosità. Lavori logoranti (come ad esempio il lavoro del piastrellista), ma anche attività sportive svolte senza un’adeguata preparazione in palestra, creano problemi al suddetto equilibrio.

Infine, segnalo che anche l’esecuzione di cure dimagranti “radicali” possono generare questo tipo di problematica. A tale riguardo, consiglio sempre di essere seguiti in questi percorsi da un professionista, compensando anche con dell’ottima attività fisica.

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